L’anno della misericordia è ormai alle porte o, forse, sarebbe meglio dire che la porta della misericordia sta per essere aperta. Non che la misericordia di Dio abbia bisogno dell’apertura di una porta per essere elargita, siamo piuttosto noi uomini a dover compiere gesti significativi per ricordarci la verità e l’importanza di alcune realtà. Per ricordarci l’importanza e la verità dell’amore.
In fondo, con queste poche parole già ci siamo, abbiamo tutto quanto è utile per comprendere ciò che sta per accadere: un gesto solenne, pubblico, quello dell’apertura della porta, che vuole richiamare l’attenzione di ciascuno sul tema fondamentale della vita e dell’esperienza cristiana, la misericordia, che poi è il nome dell’amore di Dio.
Un gesto che da il via a un tempo, quello giubilare appunto, durante il quale ciascuno di noi è chiamato a riflettere sull’amore ricevuto e su quello donato. Un tempo per rivedere la nostra vita, per ricollocare il nostro vissuto sotto la misericordia di Dio e rileggerlo secondo il suo amore che perdona e rinfranca. Un tempo per lasciarci amare da Dio e per imparare ad amare come lui ci ha amato. Un tempo sicuramente da non perdere!
Il Giubileo inizierà l’8 dicembre 2015, solennità dell’Immacolata Concezione e terminerà il 20 novembre 2016, solennità di Gesù Cristo Signore dell’universo. Papa Francesco ha scelto una cornice perfetta per questo Giubileo: l’inizio ci ricorda l’amore di Dio che “da sempre” pensa al bene dell’uomo, la fine annuncia la vittoria e la superiorità di quell’amore su tutto e “per sempre”. L’amore “da sempre” e “per sempre”, quello che ci ha “da sempre” desiderati e che ci attende nel “per sempre” della comunione con lui. Quell’amore, quella misericordia che, come scrive Papa Francesco nella Bolla di indizione, Misericordiae Vultus, «è la via che unisce Dio e l’uomo perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato» (MV, 2).
Noi frati siamo disponibili, presso il nostro Oratorio dell’Immacolata, per il Sacramento della Riconciliazione. Tutti insieme non perdiamo quest’occasione di incontro con Gesù che «è il volto della misericordia del Padre» (MV, 1). Non ponete limiti all’amore, non resistetegli ma, come scriveva Paolo ai Corinzi: «in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio» (2Cor 5,20).
Celebrate il Signore perché è buono, perché eterna è la sua misericordia
Salmo 118 (117)