C’è chi pensa che in tutto quel movimento che anima il venerdì notte in via D’Azeglio ci sia poco da apprezzare (di solito gli adulti); poi c’è chi ritiene, invece, che tutta la bellezza della vita stia li, in quella vitalità condivisa, a volte incontrollata, a volte serena (di solito i giovani). Tra gli uni e gli altri c’è una via di mezzo, quella di quanti – giovani e adulti – imparano a guardare con occhi attenti e illuminati. Così è stato ieri notte: un gruppo di giovani, facendo base all’Oratorio di sant’Ilario, dopo essersi preparati con la preghiera e la celebrazione eucaristica, hanno camminato tra i coetanei portando loro quanto avevano di più bello e prezioso da raccontare, l’amicizia con Gesù.
Anche questa è Pastorale Universitaria, scorgere nelle vicende e nelle abitudini della vita giovanile l’opportunità per condividere qualcosa di importante, qualcosa per cui valga la pena festeggiare e stare insieme. Così l’Oratorio è diventato un luogo di sosta per diversi giovani che hanno accolto l’invito a incontrare Gesù, quel Gesù che non ha paura di mostrarsi, di accogliere tutti, sempre e senza pretese, se non quella di farci capire quanto ci ama. Così via D’Azeglio è stato il luogo per confrontarsi e conoscersi, dove Gesù è stato ancora in mezzo alla gente, in mezzo ai giovani, posando su tutti uno sguardo sereno, lo sguardo di chi sa capire e vedere oltre, oltre la confusione e la dispersione, fino al cuore di ciascuno di noi. Proprio fin li, dove tutto è ancora possibile.
Metti un venerdì sera in via D’Azeglio… c’eravamo anche noi frati… c’era anche Gesù con i suoi giovani discepoli.