Avvertiamo che questa settimana l’Oratorio dell’Immacolata sarà aperto solo dalle 8.45 alle 18.00, per la preghiera personale. Noi frati continueremo a pregare e celebrare secondo l’orario consueto. Lo faremo a porte chiuse per seguire le nuove indicazioni diffuse della nostra Diocesi in comunione con la Conferenza episcopale regionale. Parte di queste disposizioni potete trovare anche qui di seguito.
Vi invitiamo a leggere anche il messaggio del Vescovo Enrico, diffuso ieri sul sito diocesano e su Vita Nuova.
Vi ricordiamo nella preghiera e nella S. Messa, affidando al Signore in modo particolare malati e personale sanitario. E vi chiediamo di rendere reciproco questo ricordo. Il Signore vi dia pace!
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La Conferenza Episcopale Emiliano-Romagnola si è riunita la mattina di lunedì 2 marzo 2020 a Bologna. Ha definito alcune indicazioni per la presente settimana, in comunione con i vescovi della Lombardia e del Veneto:
«In ordine alla celebrazione dell’eucaristia il nostro desiderio più profondo era e rimane quello di favorire e sostenere la domanda dei fedeli di partecipare all’eucaristia.
Considerata la comunicazione odierna della CEI – che interpretando il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, invita a non celebrare le Sante Messe feriali con il popolo, a differenza di quanto precedentemente disposto chiediamo ai sacerdoti, alla luce della delicata situazione sanitaria e delle richieste delle autorità competenti, di celebrare le Sante Messe feriali senza la partecipazione dei fedeli sino a sabato 7 marzo. […]
Le chiese continuino a restare aperte, nel rispetto delle norme del Decreto, per la preghiera.
Confidiamo che le misure di rigore alle quali aderiamo per senso di responsabilità a tutela della salute pubblica siano condivise da tutte le istituzioni ecclesiali e civili e accolte in ogni ambito in modo corale.
Ringraziamo i sacerdoti, i collaboratori e gli operatori sanitari e di ordine pubblico, con tutti i volontari, per l’opera svolta, incoraggiandoli a perseverare nel loro servizio.
Affidiamo le comunità diocesane, con un particolare pensiero a quelle più provate, ai malati e colpiti dalla calamità in atto, all’intercessione materna e confortante di Maria, Madre del Signore e della Chiesa».